Il logo dello studio nasce dalla composizione delle due iniziali (nome e cognome) del titolare, ad attestarne l'impegno personale e diretto, trasparente e senza schermi; di chi propone infatti un approccio chiaro, semplice ed immediato.
Semplicità, però, non fa rima con semplicismo; la professione è, al contrario, complessa, occorre saper ascoltare, saper assumere le informazioni utili, guardare anche dall'altro lato, saper leggere un dettaglio, cercare insomma la prospettiva più corretta e funzionale alla posizione da tutelare; nel logo, perciò, trova spazio una doppia inversione di prospettiva: da una parte, infatti, le lettere sono collocate in verticale e con rotazione sul fianco, e non nel più banale e lineare ordine orizzontale; dall'altro, le due lettere ruotano in senso opposto, come evidenziato con più immediatezza dalla forma della G rovesciata.
Anche i colori hanno il loro peso: la G del nome è granata, a rappresentare la passione che guida l'attività professionale, e la B è azzurra, a rappresentare -a contrappeso- la lucidità ed il rigore con cui deve essere affrontata.
La forma delle lettere è altrettanto significativa: la forma della G che indirizza al punto nel suo interno richiama quella di una sorta di punto interrogativo arrotolato su se stesso: il che allude, evidentemente, alle incertezze e perplessità di chiunque affronti il mondo giuridico, alle domande di giustizia che necessitano di un supporto; e la forma della B richiama, nella sua parte inferiore, quella della bilancia, la cui valenza è il simbolo stesso del diritto.
Ma all'incrocio delle lettere, al centro del logo, prende forma una persona stilizzata, perché il cuore ed il fine di ogni attività è l'attenzione alla persona, che cerca orientamento e risposte; ed allora quel punto fermo all'interno della G, attorno a cui ruota tutto il logo, vuole rappresentare anche la risposta che lo studio si propone di offrire.